Remoto villaggio incastonato nel cuore delle Alpi Apuane, composto in realtà da numerose borgate sparse di case, S. Anna di Stazzema fu teatro della seconda più grave strage di civili compiuta dalle truppe naziste in Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale: grazie alla legge n. 381 dell’11 dicembre 2000, tutta la zona sconvolta dagli eventi di guerra rientra oggi nel Parco Nazionale della Pace, un’istituzione finalizzata a promuovere la collaborazione fra i popoli della terra attraverso iniziative culturali a carattere internazionale. Visitando il Parco, probabilmente il luogo più simbolico della geografia del massacro è la piazza della chiesa, dove, il 12 agosto 1944, perse la vita un gran numero dei 394 innocenti che l’Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia riporta come assassinati per mano della 16ª Divisione Waffen-SS “Reichsführer SS” a scopo terroristico.
Altro punto nodale del circuito memoriale è poi il Museo storico della Resistenza, centro di documentazione da poco rinnovato, alloggiato nella vecchia scuola elementare della frazione.
Con una salita di una decina di minuti lungo la Via Crucis, breve sentiero lastricato, che, immerso nel verde di faggi e castagni, invita ad un percorso di riflessione interiore sugli eventi di quel 12 agosto, è infine possibile raggiungere la cima del Col di Cava, dove si slancia solenne il Monumento Ossario, realizzato nel 1948 su progetto dell’architetto strettoiese Tito Salvatori: nel basamento, i resti delle vittime della strage.
Scheda su www.straginazifasciste.it
Sentenza del Tribunale Militare (La Spezia, 2005)