Situata al termine della stradina che conduce al parcheggio del Centro di Formazione Professionale del comune di Pietrasanta, la lapide a memoria della strage di civili dell’Osterietta ricorda uno dei tanti episodi di violenza compiuti dai nazisti nei giorni immediatamente precedenti la liberazione della piana versiliese da parte delle truppe americane.
![Andrea Amedeo Peano](https://www.isreclucca.it/wp-content/uploads/2016/08/andrea-amedeo-peano-228x300.jpg)
La storia del massacro dell’Osterietta ebbe inizio a Capezzano Pianore, frazione del comune di Camaiore distante appena 4 km in linea d’aria: là, infatti, viveva con la propria famiglia l’ingegnere Andrea Amedeo Peano, 46 anni, la cui abitazione, assieme a quella vicina, di proprietà del marchese Burlamacchi, venne requisita dai soldati tedeschi nel corso dell’estate del 1944. Quando i militari nazisti abbandonarono gli alloggi, il 9 settembre successivo, i proprietari, nel frattempo sfollati a Monteggiori, sulle colline retrostanti, fecero subito ritorno alle proprie dimore. Cinque giorni dopo, tuttavia, una pattuglia germanica rientrò inaspettatamente in paese, e fece irruzione nelle due residenze, arrestando Andrea Peano e Mario Bevilacqua, 34 anni, ex-ufficiale di marina e cognato del marchese, oltre a Battista Romboni, sfollato di 52 anni che in casa Burlamacchi aveva trovato ospitalità. Caricati i prigionieri su un camion, i tedeschi si mossero in direzione Pietrasanta, quando, lungo la via Sarzanese, grossomodo all’altezza del cimitero, s’imbatterono nell’anziano Giuseppe Simi, 68 anni, seravezzino, canonico della Collegiata di Pietrasanta, che, sfollato anch’egli a Monteggiori, si stava recando al comando germanico per richiedere un permesso che lo autorizzasse a rientrare nella propria chiesa: i nazisti fermarono il veicolo, e presero anche lui.
Peano e Bevilacqua furono condotti in località Osterietta ed assassinati il 15 settembre 1944, non lontano dal luogo ove oggi sorge la lapide; Romboni e don Simi, trascinati nello stesso posto, furono fucilati il giorno dopo.