La vicenda di Bargagli aiuta a comprendere come la religione rappresenti un segno di identificazione forte per le comunità investite dalla guerra.
A causa dell’incalzare delle violenze belliche, a Viareggio viene impartito l’ordine di evacuazione il 17 aprile 1944. In una cittadina sfollata e spettrale, fra’ Antonio Bargagli, terziario francescano e sacrestano del convento di S. Antonio, decide di non sfollare per assistere degli infermi nelle campagne della periferia viareggina (a Bicchio).
Il 10 agosto 1944, il francescano sta percorrendo la via sterrata parallela al fosso Guidario – per disporre il trasporto della salma di un anziano che ha assistito durante l’agonia – e incontra alcuni soldati tedeschi. Questi cominciano a malmenarlo, a percuoterlo con i fucili e alla fine, dopo averlo inseguito lungo un campo, lo uccidono con un colpo di rivoltella.