La conferenza Per dolorose strade. Storia dei viareggini deportati per lavoro coatto che si terrà al Museo della Marineria sabato 6 novembre dalle 16,30, con Silvia Quintilia Angelini e Filippo Gattai Tacchi dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca come relatori, è inserita nell’ambito delle manifestazioni legate alla mostra Storie della porta accanto, che Villa Paolina ospiterà fino al prossimo 14 novembre.
In questa conferenza verrà ricordata una storia forse poco conosciuta, spesso dimenticata, ma che per la sua dimensione europea, italiana ed anche viareggina è doveroso commemorare ed onorare, ovvero quello della deportazione dei civili per il lavoro coatto durante la Seconda Guerra Mondiale. La deportazione dei civili fu operata in furiosi rastrellamenti, che nelle nostre zone raggiunsero il loro culmine nella tragica estate del 1944. Questi rastrellamenti non furono causati da rappresaglie o repressione di azione partigiane, furono invece parte di un disegno punitivo studiato e generalizzato nei confronti della popolazione civile che univa alla volontà di impadronirsi di forza lavoro per sostenere lo sforzo bellico nazista una cieca e distruttiva strategia della terra bruciata. Le vittime di questo genere di deportazioni furono civili che vennero avviati ad una massacrante schiavitù sfruttata nelle industrie civili e belliche del Reich nazista, in lavori pubblici o nelle campagne. È questa una storia che accomuna molto da vicino le terre limitrofe della Toscana e dell’Emilia-Romagna, poste com’erano a cavallo della Linea Gotica, con quasi sessantamila uomini rastrellati.
Proprio per la tragica vicinanza alla Linea Gotica, oltre ad essere duramente colpite dai bombardamenti e dai feroci scontri militari tra le armate naziste e quelle anglo-americane, Viareggio e la Versilia subirono una dura azione repressiva e di campagne di rastrellamento per mano delle truppe naziste e fasciste in ritirata. Decine e decine di nostri concittadini furono così deportati nei campi di lavoro del Reich nazista, dove dovettero subire condizioni di lavoro e sussistenza durissime, sofferenza e sfruttamento per la sola colpa di essere diventati nemici e quindi schiavi di Hitler.
Proprio per questo la mostra ospitata a Villa Paolina e la conferenza al Museo della Marineria sono importanti, per non dimenticare un capitolo della nostra storia cittadina ed in qualche modo rendere omaggio ai nostri concittadini che in quei campi soffrirono pene indicibili o persero la vita, non facendo più ritorno a casa per festeggiare la nuova Italia repubblicana e la nuova normalità di una Viareggio di nuovo capitale del mare e del Carnevale.
La conferenza di sabato 6 novembre è fortemente sostenuta dal Comune di Viareggio, dall’Anpi sezione di Viareggio, dall’Associazione culturale “Terra di Viareggio” e dall’Associazione “Medaglie d’oro di lunga navigazione di Viareggio”