Ricordo di Edoardo Lombardi

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca si unisce al cordoglio per la scomparsa di Edoardo Lombardi. Questo è il ricordo di Filippo, Direttore della rivista dell’Istituto, che aveva avuto modo di conoscerlo da vicino:

Nell’agosto 2019 partecipai in rappresentanza dell’Isrec di Lucca ad una Summer school organizzata dalla rete degli istituti toscani dedicata ai temi della storia del confine orientale e dell’Alto Adriatico. Capitai in camera con un ragazzo che proveniva da Pistoia e che non avevo mai conosciuto né visto prima di allora, ma con il quale entrai subito in sintonia. Ruppi il ghiaccio utilizzando due dei miei argomenti preferiti, Viareggio e il suo Carnevale, e per fortuna trovai nel mio interlocutore una persona gioviale ed entusiasta, affezionato anche lui alla mia città ed alla sua manifestazione. Non solo, parlando venne fuori che il mio compagno di stanza era un amico stretto di Francesco, un mio collega di studi alla Scuola Normale, e insomma ci meravigliammo entrambi di come il mondo fosse veramente piccolo. Quel ragazzo era Edoardo.

In quei pochi giorni maremmani seppi apprezzare Edoardo per quello che era, un ragazzo simpatico, gentile, alla mano, curioso, preparatissimo sui suoi argomenti. Studioso di Germania Est e dell’occupazione tedesca in Italia, fu quindi inevitabile che quando come Isrec di Lucca decidemmo di organizzare insieme al Comune di Viareggio una conferenza per i trent’anni della caduta del Muro di Berlino io pensassi subito a lui. Ed Edoardo accettò con gioia ed entusiasmo. Ricordo ancora con affetto e da qualche giorno con nostalgia quel pomeriggio, quando con Edoardo e Stefano Bucciarelli avviammo col foltissimo pubblico presente nella sala di Villa Paolina una appassionata discussione sugli eventi del 1989. Ed Edoardo affascinò tutti con un suo intervento dedicato proprio alla Germania Est, colpendo noi tutti non solo per la preparazione, ma pure per il garbo, lo stile ironico e coinvolgente, la parlata dialettale.
Negli anni successivi ho avuto modo di intrattenere un bel rapporto con lui, fatto di messaggi ironici, segnalazioni di libri, battute sulle rispettive e giocose fissazioni storiografiche, lui la Germania Orientale ed io la Gran Bretagna vittoriana. Sapevo che negli ultimi anni aveva intrapreso con successo la strada dell’insegnamento, ma la cosa non mi stupiva affatto, Edoardo era troppo bravo per non riuscire a coinvolgere i suoi ragazzi.

Posso solo dire che i tragici eventi natalizi hanno ingiustamente reciso troppo presto due vite che erano appena sbocciate. Non conoscevo così affondo Edoardo per dire se fosse credente o meno, ma per quanto mi riguarda posso dire con assoluta certezza che sarà accolto in Cielo.

Un abbraccio Edoardo,

Filippo Gattai Tacchi