A seguito dell’offensiva di Natale attuata dall’esercito tedesco, l’esercito alleato inizia a bombardare e cannoneggiare gran parte della Garfagnana: la reazione durerà diversi giorni e il 28 dicembre colpisce in modo particolarmente drammatico Gallicano.
Al terzo piano di Villa Simonini è sfollata, sin dal 30 ottobre precedente (per ordine dei tedeschi), una numerosa famiglia abitante nel paese di Cascio. Ne fanno parte Anselmo Prontelli (classe 1897), la moglie Giulia Valdrighi (del 1904) e i figli Vanda (1925), Varno (1929), David (1930), Cisella (1933), Sandro (1936), Aurora (1938), Adriano (1940) e Loredano (1942). C’è anche il fratello di Anselmo Prontelli, Giuseppe, con la moglie Massimina Valdrighi (1906) e le figlie Carla (1936) e Nada (1942).
Alle nove del mattino di quel 28 dicembre le bombe centrano Villa Simonini. Anselmo Prontelli e sei suoi figli muoiono quasi subito, così come la moglie del fratello e le due figlie. Giuseppe Prontelli spirerà alcune ore più tardi, sotto le macerie: cosciente, tocca con i piedi la nipote Vanda e le ripete «Vanda si muore! Vanda si muore!». La ragazza riesce comunque a salvarsi, pur gravemente ferita alla testa e alle gambe, dopo essere stata per ben nove ore sotto i detriti. Pure il piccolo Adriano, scaraventato dallo spostamento d’aria in una vigna, esce miracolosamente vivo e, ritrovato a tarda sera, viene riportato dalla madre Giulia, anch’ella scampata dal raid aereo.