Liberata Pisa (2 settembre 1944), gli Alleati non arrestano la loro avanzata e incalzano i tedeschi, procedendo lungo la bassa valle del Serchio.
Alle ore 20,00 dello stesso giorno, il 3° Battaglione della 92° Divisione, dopo aver superato l’Arno a Cascina, procedendo con automezzi, viene inviato a costeggiare il versante occidentale del monte Pisano. Il fiume Serchio è raggiunto a Pappiana a otto chilometri a nord di Pisa ed è la Compagnia K che penetrando a Ripafratta, tra Pisa e Lucca, incontra la più intensa resistenza nemica e, sotto il fuoco delle artiglierie, lascia sul terreno 24 caduti.
Comunque, non particolarmente significativo nell’insieme il contrasto germanico e già entro la fine della giornata le truppe alleate, 1°, 2° e 3° Battaglione appoggiati dall’artiglieria e da mezzi corazzati, conquistano il monte Pisano e continuano l’avanzata, permettendo ad alcune pattuglie di raggiungere il canale Ozzeri, due chilometri a sud di Lucca, mentre i tedeschi si ritirano verso la Linea Gotica. Un ripiegamento protetto da circa 350 uomini armati di mitragliatrici leggere e pesanti posizionati tra l’Ozzeri e il Serchio.
La sera del 3 settembre, in previsione dell’attacco alleato a Lucca, il rappresentante del Comitato di Liberazione locale d’intesa col comandante delle forze militari patriottiche ordina la mobilitazione dei partigiani che iniziano a rastrellare i rari tedeschi rimasti nel centro della città. C’è il rischio tangibile che gli Alleati, temendo una resistenza a oltranza dei Tedeschi fortificati nel capoluogo, ordinino il bombardamento di Lucca con le conseguenze di distruzione e di morte. È necessario avvisarli della positiva evoluzione per evitare a Lucca altri lutti e rovine. Il commissario del Cln Vannuccio Vanni e il capitano Mario Bonacchi decidono allora di inviare in direzione Pontetetto una pattuglia partigiana con un messaggio capace di scongiurare l’eventualità dell’imminente bombardamento della città. La compongono quattro giovani poco più che ventenni (Guglielmo Bini, Giuseppe Lenzi, Alberto Mencacci, Alfonso Pardini) che attraverso il Tempietto, lungo il canale che raggiunge l’Ozzeri pervengono alla passerella del ponte dei Frati, sorvegliato da un drappello di cinque tedeschi. Eliminato quell’ultimo posto di guardia, i partigiani guadagnano le posizioni alleate e consegnano il messaggio del Cln al colonnello J.R. Sherman che, nell’area di Guamo, aveva già predisposto una batteria di venti cannoni da 120 mm. per iniziare a colpire Lucca.
Così il testo del messaggio redatto in lingua inglese.
“Al Comando delle Truppe Alleate. Venuti a conoscenza dell’approssimarsi delle truppe alleate a Lucca, è stato deciso che i patrioti procedano nella notte dal 3 al 4 settembre alla occupazione della medesima. Si rende perciò inutile ogni bombardamento di essa. Si attendono istruzioni tramite la pattuglia, latrice della presente. Firmato Alfredo”.
Sono le 22.00 del 3 settembre 1944.
Documenti e Studi n. 1 – Relazione sull’attività della formazione Bonacchi
Documenti e Studi n. 4 – Relazione