Nel corso della ritirata da Lucca i tedeschi si macchiano di numerosi crimini di guerra.
La violenza sui civili colpisce anche S. Martino in Freddana, lungo la strada che attraverso la Valfreddana si dirige da Lucca verso Camaiore e di qui in Versilia. Alcune squadre del genio si adoperano per minare la zona e rallentare l’avanzata alleata. Nel tardo pomeriggio dell’8 settembre 1944 il rintocco delle campane avvisa gli abitanti rimasti che è il momento di recarsi alla Messa: è il giorno della tradizionale Festa della Madonna.
Quasi nello stesso momento, risuona nell’aria anche il crepitio di alcune armi da fuoco che, dalle colline circostanti, iniziano a sparare sui reparti impegnati nel far saltare l’ennesimo ponte.
I tedeschi leggono il suono come un segnale lanciato ai partigiani, si recano verso la chiesa, rastrellano quattro persone, tra le quali anche il padre del parroco, e le fucilano nei pressi del cimitero. Si tratta di Amedeo Ghivizzani, Narciso Pini, Antonio Poli e Ulisse Viani.
Strage San Martino in Freddana 8 settembre 1944