Durante il ventennio fascista, ridotti al silenzio tutti gli altri partiti, distrutte le vecchie organizzazioni sindacali, chiuse o piegate all’obbedienza le associazioni democratiche, perseguitati con carcere e confino gli avversari più in vista, ciò che rimase dell’opposizione fu un minimo di attività clandestina e una forma diffusa di dissenso che non poteva esprimersi pubblicamente.
Il caffè “Così com’è” fu uno dei luoghi – tra i più noti – di questo antifascismo popolare, ritrovo per quanti condividevano insofferenza e ostilità per il regime e trovavano nelle chiacchiere del bar, nelle battute contro il duce, nelle intese segrete, la possibilità di tener desto lo spirito antifascista di Viareggio.