Nel corso dell’estate del 1944, a poche settimane dall’arrivo delle prime truppe alleate, Massaciuccoli divenne l’epicentro della fase finale e più sanguinosa dell’occupazione tedesca, caratterizzata da numerosi atti di violenza per lo più opera della 16ª Divisione SS Panzergrenadier “Reichsführer SS”. L’unità di Simon giunse di stanza nel comune di Massarosa ai primi di luglio del 1944 e il territorio di Massaciuccoli iniziò a subire alcuni sporadici rastrellamenti durante quello stesso mese, azioni che però impallidiscono se messe a confronto con quelle delle settimane successive. Già il 1° agosto vennero fucilati Orlando Marlia e Olinto del Soldato, sorpresi in possesso di armi mentre si nascondevano all’interno della vicina area paludosa, mentre pochi giorni dopo, il 10 agosto, il paese fu al centro della più vasta azione di rastrellamento compiuta nel Massarosese, la quale coinvolse molte delle frazioni del comune. Il 1° settembre si giunse all’epilogo quando, in vista dell’imminente abbandono del paese di fronte alla rinnovata avanzata alleata, i tedeschi ordinarono lo sfollamento generale della popolazione, che al tempo contava circa 400 persone suddivise tra residenti e sfollati provenienti dalle aree limitrofe. Mentre i civili venivano incolonnati in direzione di Quiesa, a Massaciuccoli si verificò un grave fatto di sangue che avrebbe portato alla morte di undici persone. Durante le operazioni di rastrellamento agli occupanti della villa del conte Eugenio Minutoli fu consentito di rimanere all’interno dell’abitazione, con l’eccezione della moglie del conte – Giacinta – che preferì raggiungere gli abitanti del paese: in tutto si trattava di 12 persone, tra le quali vi erano i due figli della cameriera – Emanuele e Franca, di 17 e 10 anni. Uno degli occupanti della villa, l’armaiolo lucchese Luigi Cavallacci, venne accusato di essere un membro della Resistenza per via delle armi in suo possesso – in realtà vecchi e preziosi fucili provenienti dal suo negozio –, insinuazione che lo spinse alla fuga durante la notte. Il mattino successivo, 2 settembre, le restanti 11 persone vennero condotte nella legnaia adiacente alla villa e fucilate, forse come punizione per la fuga di Cavallacci o per eliminare i testimoni dei numerosi furti compiuti dai soldati tedeschi all’interno della proprietà.
Massaciuccoli, 8 settembre 1944
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