4 settembre 1944: le squadre partigiane al comando del sottotenente Luigi Giusti iniziano a rastrellare il centro di Lucca per eliminare gli ultimi focolai di presenza e resistenza tedesche che si configurano in alcuni tentativi di saccheggio di case e negozi.
Nel corso della giornata gli ultimi militari germanici abbandonano il perimetro delle Mura, per attestarsi nella periferia della città, stabilendo punti di osservazione e contrasto a ovest, est e nord di Lucca col compito di rendere più lenta e difficile l’avanzata degli Alleati.
Un importante nucleo di soldati tedeschi si posiziona a occidente della città, a Sant’Anna, sull’incrocio tra la via Pisana e la via Sarzanese. Qui, un gruppo di otto/dieci soldati tedeschi si arrocca nella chiesa parrocchiale e nelle case circostanti armati di un mortaio, tre mitragliatrici pesanti e armi automatiche individuali. Il campanile della chiesa è adibito a osservatorio.
La mattina del 5 settembre, alle ore 8,00, mentre le squadre partigiane che avevano operato sull’Ozzeri, inquadrate e con le bandiere alla testa, guadagnano Porta San Pietro e si portano al Palazzo del Governo, già occupato e presidiato dalle squadre di città, nello stesso lasso di tempo a Sant’Anna inizia un fitto scambio di colpi di armi automatiche tra i tedeschi asserragliati tra la chiesa e le abitazioni circonvicine e i partigiani che agiscono dentro e fuori le Mura.
Un gruppo di patrioti, senza curarsi del fuoco nemico, si fa sotto la chiesa e, appostato nel prato tutt’attorno, uccide un tedesco e ne ferisce altri.
I loro nomi sono: Alberto Angeli; Ezio Angeli; Marcello Fava e Aldo Marchegiani.
Dopo un combattimento che si protrae per almeno tre quarti d’ora, i tedeschi abbandonano la posizione, arretrando verso il Serchio. Alcuni di loro si ritirano sorretti dai compagni e si muovono a fatica tra i campi di granturco.
Beffarda ai loro occhi, una vecchia scritta fascista a caratteri cubitali che campeggia sul muro del palazzo accanto alla chiesa:
UNICA LA FEDE
AMORE DI PATRIA,
UNICA LA VOLONTÀ
FARE GRANDE IL
POPOLO ITALIANO