Un numero doppio di “Documenti e Studi“, il 40/41. Non un espediente furbesco per recuperare il passo perduto di una periodicità attardata, piuttosto il tentativo – quanto riuscito lo diranno i lettori – di raccogliere pazientemente i frutti migliori dei collaboratori della Rivista e dare loro un senso e una direzione significativi. Frutti abbondanti – lo dimostra, appunto, la necessità di ricorrere a un numero doppio per contenerli tutti – e di buona qualità.
La sezione dedicata agli studi storici locali ci riporta con pienezza all’interno del periodo temporale più proprio degli interessi del nostro semestrale: le origini del fascismo (Andrea Ventura, Di padre in figlio? Nicola Bertini di fronte allo squadrismo) e gli anni della seconda guerra mondiale e della lotta al nazifascismo ( Agostino Alberti – Luca Merli, Dietro le linee nemiche: la “via della libertà”; Carlo Giuntoli, La XXXVI Brigata Nera “Mussolini”; Jonathan Pieri, I prigionieri massarosesi nei campi di concentramento del Terzo Reich 1943-1945). Alla seconda metà del secolo scorso attiene, invece, il lavoro di Roberto Pizzi, La Provincia impaginata. Inventario dei numeri de “La Provincia di Lucca”, rivista trimestrale interdisciplinare che, continuando a indagare il mondo complesso, ma sempre ricco di interessati sorprese, della stampa lucchese, riporta alla luce l’esperienza della “Provincia di Lucca” uscita dal 1960 al 1976 per iniziativa dell’Amministrazione provinciale. Un contributo che offre a studiosi e ricercatori un prezioso sussidio pubblicando, oltre a un’informata scheda storica iniziale, i sommari di tutti i numeri. del trimestrale. Un termometro sensibilissimo, questo, perché solo i titoli dei saggi pubblicati e i nomi dei collaboratori forniscono utili indicazioni circa gli umori culturali e politici della classe dirigente istituzionale e del ceto intellettuale del Comune capoluogo e della provincia, i cui più importanti esponenti sono via via chiamati a scrivere sulle pagine del periodico.
Particolarmente nutrita in questo numero doppio la sezione riservata alle recensioni librarie, mentre si rinnova sulle pagine di “Documenti e Studi” la presenza del giovane intellettuale filippino che vive da alcuni anni in Italia, a Lucca, Carlo Rey Lacsamana. Il suo saggio, You can recognize a voice… È possibile riconoscere una voce, introdotto da Roberto Pizzi, arricchisce la rivista e contribuisce a consolidare il rapporto tra la “Documenti e Studi” e nuovi collaboratori, originari di mondi lontani e per questo capaci di occhi e sguardi freschi e non convenzionali.